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Dora Caccavale

Dora Caccavale (Napoli 1992), diplomata al liceo scientifico, consegue con lode la laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte presso l’Università Federico II di Napoli. La formazione rispecchia il suo amore per l’arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell’arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. 

Dal 2019 a oggi è curatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. 

Nel febbraio 2020 è stata ospite alla “Festa della Ricerca”, ciclo di incontri di divulgazione della ricerca scientifica in ambito umanistico, tenutasi a Napoli nella Chiesa di Santa Luciella ai Librai. All’incontro ha tenuto una conferenza intitolata: “Ad altro non si può eguagliare se non al Diluvio”: l’esplosione vesuviana del 1631-32 da Nola ad Otranto, nella lettera di Nicolò Maria Oliva, estratto della tesi di laurea magistrale in Letteratura Artistica. 

Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo principe della Scaletta

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Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo principe della Scaletta
Dora Caccavale
Saggistica, Storia e cultura
ISBN edizione cartacea (A5, 108 pp. su avorio 100 gr): 979-12-5540-037-0
ISBN edizione eBook (ePub e Mobi): 979-12-5540-039-4

Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo principe della Scaletta è un testo storico artistico culturale che si inserisce all’interno della ricerca scientifica in ambito umanistico. Uno studio di catalogazione e critica che mira a fare luce su un particolare aspetto della lunga e intensa carriera artistica del Cavalier Calabrese Mattia Preti: quella documentata da una fitta corrispondenza con il collezionista messinese Antonio Ruffo primo principe della Scaletta. Si delineano così i profili di due grandi appassionati e conoscitori d’arte: l’uno pittore, ma al tempo stesso agente, sempre pronto ad adoperarsi nella ricerca di dipinti di artisti che potessero soddisfare le richieste del principe; l’altro un abile politico e uomo d’affari, ma anche un esigente e raffinato collezionista che diede vita alla galleria più importante e unica nella Messina del Seicento. Le lettere inviate dal pittore al nobile messinese sono state trascritte e accompagnate da considerazioni personali dell’autrice, che nel bisogno di chiarire il momento in cui si avviò la collaborazione tra Preti e Ruffo si è imbattuta in una preziosa testimonianza di una delle peggiori eruzioni vesuviane della modernità: la lettera di Nicolò Maria Oliva all’abate Flavio Ruffo, pubblicata a Napoli nel 1632 e presentata dall’autrice nella “Festa della Ricerca”, ciclo di incontri a Napoli nella Chiesa di Santa Luciella ai Librai nel febbraio 2020.

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